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Il 15 aprile del 1938 nasce a Tunisi Claude Joséphine Rose Cardinale, vero nome dell’attrice che ha indossato gli abiti di Angelica nella celebre scena del ballo nel Gattopardo di Luchino Visconti. Oggi, nel giorno del suo 83esimo compleanno, vogliamo renderle omaggio con una splendida fotografia di Marcello Geppetti del 1966 che la ritrae sul cast del film Le Fate, in un momento di pausa, assorta tra i pensieri e in tutta la sua bellezza.
Una donna indipendente e moderna Claudia Cardinale, che già dal nome che aveva avuto in sorte – Claude – è in grado di far presagire quello che sarebbe stato il suo destino. Infatti, questa forte connotazione maschile sarà un tratto distintivo della sua personalità tanto da farle dichiarare: “per parecchio tempo sono stata un maschio, di nome e di fatto: ho rifiutato con violenza la femminilità“.
Quello che non ti aspetti da colei che arrivò ad essere giudicata dalla stampa “la donna più bella degli anni Sessanta”, è proprio questo rifiuto della femminilità, volendo quasi dimenticare il suo fortissimo potere seduttivo. Si è sempre definita una “selvaggia”, un’anticonformista che non ha mai voluto vivere sotto i riflettori, diventando attrice quasi per caso, coltivando a lungo il sogno da bambina di diventare un giorno un esploratore.
Claudia fu restia anche ad integrarsi nello star system. Forse anche per quella torre d’avorio in cui la costrinse il produttore Cristaldi nei primi anni della professione. Era appena arrivata in Italia, dopo aver subito una violenza sessuale a Tunisi. Rimase incinta e contemporaneamente iniziò a lavorare nel cinema, senza che nessuno se ne accorgesse. Durante la gravidanza girò addirittura tre film. Il produttore Cristaldi la aiutò a partorire, portandola a Londra e pretendendo dopo che fosse mantenuta segreta la nascita del bambino. Ebbero una storia e anche un matrimonio (per il quale la Cardinale chiese l’annullamento) che la segnò profondamente al punto che non barattò più la sua libertà per un uomo.
Con il passare del tempo arrivò la stagione della spensieratezza, l’amore per il regista Pasquale Squitieri e ancora cinema con Visconti, Fellini e Comencini che le regalarono la fama internazionale.
Il 1966 è l’apice del successo, viene addirittura stampato un libro con le lettere dei suoi ammiratori. In quell’anno lavorò con Monicelli per un episodio del film Le fate.
Nello stesso 1966 Bob Dylan incide l’album Blonde on Blonde. La copertina, nella grafica interna, mostrava un collage di foto tra cui uno scatto di Claudia Cardinale, pare richiesto da Dylan stesso. Ma la foto fu inserita senza il permesso dell’attrice e la Columbia fu costretta a modificare la copertina, rimuovendo la fotografia.
Le versioni originali comprendenti anche la foto della Cardinale sono diventate nel corso degli anni un raro oggetto per i collezionisti.
15 Aprile 2021